Fra tre giorni, trentatrè anni fa, un aereo della compagnia Itavia rullava sulla pista dell’aeroporto di Bologna per raggiungere in volo Palermo Punta Raisi. 82 persone volevano raggiungere la Sicilia per i più vari motivi.
Non ci giungeranno mai e per ragioni che, a distanza di così tanti anni, non solo non sono chiare, ma non si sa nemmeno chi siano stati gli ideatori, gli attori, i protagonisti di tali ragioni.
82 vittime di cui solo 39 hanno avuto degna sepoltura; per le altre 43 ci ha pensato il Tirreno a dar loro indegna, tristissima e solitaria inumazione. A diversi chilometri d’altezza veniva alterato, distrutto il destino di 82 persone e a 3700 di profondità, nel mar Tirreno, scompariva del tutto la verità su chi abbia causato questa alterazione e perché l’abbia fatto.

Depistaggi, alterazioni di prove, bugie, sospetti, morti improvvise e “inverosimili”, hanno contraddistinto tutto il lungo percorso dell’indagine. La politica, non solo italiana, ha eretto quello che il giornalista Purgatori ha efficacemente definito “il muro di gomma“. I militari, non solo italiani, con le loro menzogne, i loro silenzi, gli omississ e il rigido comportamento loro tipico, hanno dichiarato guerra non solo tra le forze allora schierate nel mediterraneo, ma anche alla verità, alla dignità, alla pietà ed alla popolazione.
Per loro il dolore non conta, il senso di colpa di chi è rimasto non ha valore, la pena della solitudine e del dubbio non merita attenzione. Per loro contano solo le apparenze e il segreto.

È stato un missile lanciato da un caccia francese ad abbattere il DC-9 I-TIGI? Forse si, ma anche forse no.
È stato un caccia americano? Forse no, ma anche forse si.
È stato un caccia libico che si nascondeva dietro al DC-9 per passare inosservato durante la traversata dello spazio aereo italiano, e che ha forse fatto una manovra azzardata ed ha colpito l’Itavia? Forse si, ma anche forse no.
Chi lo sa?

Chi lo sa se ne sta zitto, nella speranza che i tristi, ma mai rassegnati parenti delle vittime, raggiungano i loro cari morti nel 1980. Sperano nel silenzio della morte, nell’estinzione di chi chiede da oltre trent’anni la verità. Chi sa cosa è successo e non dice nulla aspetta.
Prima o poi moriranno tutti.
La verità e la pietà sono già morte da un pezzo!